Carnia una guida

Manuale di viaggio rock scritto da insider per riscoprire Tolmezzo, Sappada e le valli carniche

Itinerari tra visioni d’autore e passeggiate lente – con le Top5 e i luoghi del cuore di Ulderica Da Pozzo, Luigi Maieron, Gianni Mura, Nada e Ilaria Tuti.
Collana incentro, 26 titoli da nord a sud dell’Italia
Foto di Ulderica Da Pozzo
La Carnia, una terra nascosta fra silenzi parlanti, sorrisi improvvisi e cieli lunatici

Paolo Patui, autore libero e anticonformista, ci apre le porte della sua Carnia, un territorio ancora oggi ai margini delle più consumate rotte turistiche. E così la descrive al lettore/viaggiatore: “una terra nascosta fra silenzi parlanti, sorrisi improvvisi e cieli lunatici. Una terra dura ma dolce dove ogni salita, come una carezza, ti conduce in luoghi minuscoli e sperduti, eppure ricchi di incanti e di sorprese.”

Sono nove gli intinerai lenti che abbracciano tutta la Carnia e partendo dalla conca Tolmezzina descrivono l’Alta Val Tagliamento, la Val Lumiei, la Val Degano, la Val Pesarina, la Valle del But, la Val d’Incarojo, la Val Pontaiba, e la val Calda. Un itinerario è dedicato a Sappada, vivace centro turistico che attira visitatori nella stagione invernale e in quella estiva. A Tolmezzo, cuore del territorio, sono dedicate due passeggiate lente che descrivono la trama urbanistica e storica della cittadina.

Carnia una guida è una guida che sorprende, nelle citazioni, negli scorci, nei suggerimenti culturali e artistici, enogastronomici, per lo shopping, è innovativa ma ricca di memoria, fedele alla struttura del manuale di viaggio classico, ma con lo sguardo preparato e laterale degli autori, che accompagna il turista in tanti rivoli e suggestioni, in scoperte e camminate.

L’introduzione di Elena Commessatti

La Carnia è un modo di pensare, e un modo di vivere

Paolo Patui ha uno sguardo onesto e sa raccontare storie. Seduce dentro il mondo che costruisce, e nel caso di “Carnia una guida” ha scoccato il dardo. E ha fatto centro. Anzi: “incentro”, per dirigerci verso la tipologia di queste guide italiane, che con orgoglio dirigo dal 2014.
Ci voleva un titolo come questo, che in realtà è un’emozionante “fuori collana”, perché la Carnia non è una città, e non è nemmeno una piccola città, come sono le categorie ontologiche alla base di questo progetto che racconta l’Italia migliore.
La Carnia è un modo di pensare, e un modo di vivere.
E’ molto tempo che l’autore, con rispetto e pazienza, fa sua la pelle di queste terre montane, ascoltando la voce di chi veramente ci abita, tra natura e tradizione, (e ritrosia nello svelare i segreti), infilandosi nel magma delle rivoluzioni, dentro il dente dell’invasore, fiutando le cose importanti. Sono mesi che seleziona l’offerta migliore per il turista di “incentro” che è il viaggiatore contemporaneo.
Una guida così prima non c’era. E ora fa la differenza.

I ringraziamenti

L’autore ringrazia per le parole, le idee e le emozioni regalate a questa guida: Angelo Battel, Enzo Cainero, Debora Cortese, Mauro Daltin, Massimo Di Centa, Luca Dorotea (Doro Gjat), Elvis Fior, Angelo Floramo, Melania Lunazzi, Gigi Maieron, Maurizio Mattiuzza, Paolo Medeossi, Nada, Antonio Simeoli, Francesca Spangaro, Alberto Terasso, Ilaria Tuti.
Un grazie particolare a Gianni Mura, al ricordo di lui, della sua generosità e della sua ferma e
delicata onestà.
Un grazie altrettanto particolare a Ulderica Da Pozzo, per l’inimitabile poesia delle sue fotografie.
Grazie a Elena Commessatti, per la libertà e le suggestioni che mi ha trasmesso, a Marco Vertovec,
per avermi ricondotto nei binari della ragionevolezza, e ai pochi amici veri tra i tanti ipotetici.

Paolo Patui