Ricalcando con la dovuta umiltà i dialoghi che compongono la mai abbastanza apprezzata sagacia de Le Operette Morali di leopardiana memoria, si prova qui a immaginare le chiacchiere in libertà tra un venditore di libri (non di almanacchi) e un lettore svagato e un po’ stralunato. I due però, dietro a un’apparente banalità del loro battibeccare, sfiorano con la dovuta leggerezza argomenti vicini ai loro e ai nostri giorni, punzecchiando se stessi ma anche i benevoli lettori. Una volta al mese, sulle pagine de La Vita Cattolica.
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