A San Daniele del Friuli, un ospite più o meno conosciuto legge i suoi libri del cuore per raccontare se stesso, dimostrando così che basta proprio un libro per creare una rete per nulla virtuale: quella che mette in relazione fra loro, in tempi e in luoghi diversi, chi legge con chi scrive e con i tanti personaggi che animano quelle pagine solo in apparenza foglio morto e silenzioso, in realtà mondo vivo e brulicante di voci, passioni, tenerezze, cattiverie.
Attorno a lui un pubblico che ascolta. Leggere e ascoltare: azioni solo in apparenza banali, infiniti verbali relegati nell’angolo delle cose troppo ovvie e troppo semplici. Per questo così straordinariamente e finalmente diverse e alternative.
Nasce nell’inverno del 2004, quando un gruppo di “lettori perduti” decide di trascorrere delle serate attorno al caminetto della antica Casa degli Alpini a San Daniele del Friuli, in compagnia di qualche libro da leggere o ascoltare. Da lì inizia un percorso lungo, articolato e complesso che ha trasformato LeggerMente in un punto di riferimento importante per tutti coloro che amano la lettura, la leggerezza, la curiosità e soprattutto la disponibilità degli ospiti di LeggerMente di salire su un palco non per esibirsi, ma per raccontarsi.
www.leggermente.itNel 2018 Emanuela Audisio é la prima donna (e la seconda firma italiana) ad ottenere il Premio Internazionale Montalbán nella sezione sportiva
A suo tempo così aveva scritto di noi:
L’ho sentito. La gente che era lì non veniva per curiosare o smascherare, ma per condividere qualcosa, anche solo un pezzo di cielo. Leggermente fraterni. Tutti. Non c’era quell’atmosfera da circo: dai, sorprendimi. E nemmeno da circolo culturale che mostra le sue medaglie. Era l’abitudine a stare insieme da anni, a trascorrere la serata con i dubbi e le certezze degli altri, e magari con le preoccupazioni proprie. Ma sempre con la capacità di guardare in alto, di voler aprire altre porte, di saper ascoltare per poi fare i conti con la propria esistenza. Non è sempre così: a volte trovi stanchezza, frettolosità, teste che non si staccano dal proprio corpo. Mi è sembrato di stare con amici interessanti davanti al caminetto e nessuno stonava o alzava la voce. E le parole, anche quelle più preziose, erano gente di famiglia. Senza gradi di separazione. E poi a nanna con pane vino e prosciutto e con la sensazione che prima di chiudere gli occhi ognuno avrebbe pensato all’altro e agli altri e alla strane avventure che ci tengono insieme. Leggermente.
Emanuela Audisio, ospite di LeggerMente il 25 marzo 2011