Con Fabrizio Fabris e Paolo Patui.
Le regole del giuoco
Se è vero come è vero che questo podcast è un gioco, allora fin dall’inizio è bene stabilire con quali regole giocare. Regole irregolari ovviamente, dispettose, libere eppure lige a parole lise, logore e consunte quali educazione, rispetto, gentilezza. Se preferite gli urlatori lasciateci perdere. Ma ricordate: senza deviazione dalla norma, il progresso non è possibile. Almeno crediamo.
Call Center: l’abisso
Avete un problema? Facile! Fate pure il numero verde di qualsiasi call center. Cadrete in un abisso di numeri e contro numeri, di asettiche voci registrate, di asterischi da pigiare e di cancelletti da aprire con le chiavi sbagliate. I call center sono l’esempio reale dello sfruttamento programmato del misero utente. Il mondo ormai va così: avete un problema? Arrangiatevi! Almeno crediamo.
All’ improvviso tutti sommelier
Viviamo immersi nella m … Cosa avete capito? Nella moda! Il resto non conta nulla. Ad esempio: all’improvviso di vino tutti se ne intendono, lo annusano, lo fiutano, lo traguardano, lo imboccano per poi emanare la fatidica sentenza: “E’ rosso”. Contro le mode, per un sapore che sappia di sapere. Del resto, la vita è troppo breve per bere vini mediocri. Almeno crediamo.
Dedalo per noi: il registro delle opposizioni
Ovunque vi troviate sappiatelo: siete in un labirinto. Tra voi e la soluzione del vostro problema quotidiano ci sono solo incroci, bivi, curve e controcurve. Ogni giorno che passa la nostra vita si avvita dentro meandri inesplorabili. Mettiamola così: perdersi in un dedalo ti costringe a viaggiare, cercare, scoprire, rischiare. Senza il labirinto non c’è vita. Almeno crediamo.
Rumori fuori scena
Chi ha paura del silenzio? Tutti. Non c’è locale, automobile o runner che non siano muniti di diffusori che spargono nelle nostre teste musiche, parole e suoni di ogni tipo. Va bene tutto, basta che faccia rumore. Il silenzio nasconde significati eterni. Il rumore non prova niente. Spesso una gallina che ha deposto un uovo schiamazza come se avesse deposto un asteroide. Almeno crediamo
Nuovi eroi: calciatori, cantautori e chef
Un tempo c’erano un Achille o un Orlando a rischiare se stessi in difesa di un utopico ideale. Oggi, al loro posto giovanotti che passano più tempo a tatuarsi che ad allenarsi, cantanti monocordi e pluri(s)vestiti e chef che si esibiscono in cucine milionarie. Eppure un eroe lo vedi ancora dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Almeno crediamo.